Portogallo - XPD Race

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Le parole incise sul Capo della Rocca riecheggiano nelle mente tra i sospiri e le frasi di incitamento multilingue che ci lanciamo alternando a qualche stupefatto commento sul percorso e sulle meraviglie della costa atlantica. Dopo 7 ore di gara il tracciato scorre ancora veloce sotto le suole e a malapena abbiamo metabolizzato la veloce sequenza delle tappe iniziali. 

La partenza da Estoril ha regalato un tecnico orienteering urbano di18 kmcon alcuni punti di controllo intermedi che prevedevano arrampicata fino al 6° e una discesa attraverso i cunicoli di una grotta il cui ingresso dava direttamente sul salotto di una tipica villetta; la seconda tappa ha sfilacciato il gruppo con un percorso di 9 km “run, bike and trikke” in cui gli atleti dovevano procedere insieme di corsa in bici e con il Trikke (un particolare mono pattino) per poi procedere in uno spettacolare tracciato di17 km sulle alte scogliere che da sud raggiungono il Capo della Rocca.

I successivi 45 km di mtb orinteering hanno portato i teams verso nord per concludersi nel bellissimo monastero di Mafrà. Il crepuscolo ha registrato solo 5 squadre entro i tempi previsti e l'inizio di una stupenda tappa notturna attraverso la riserva di caccia reale. L'insidioso fondo fangoso richiede concentrazione continua che viene interrotta solo dai movimenti agili degli ungulati (cervi e daini). Mentre l'affannosa ricerca dei check point ci portava verso il grazioso abitato di Gradil incrociamo le pile di squadre lontane che davanti e (fortunatamente!) dietro calcano lo stesso sentiero. Il passaggio obbligatorio per uscire dal parco precede 3 km di leggera discesa che divoriamo velocemente a pochi minuti dal tempo limite e con qualche secondo d'anticipo riusciamo a chiudere anche questo stage. Ana, la nostra assistente portoghese, ha già preparato le nostre fedeli bici Lee Cougan e dopo un veloce sguardo alle mappe valutiamo il percorso più veloce a est per raggiungere l'Arena dei Tori di Villa Franca de Xira sul fiume Tejo. La lunga tappa notturna in mtb mette a dura prova la nostra tenacia con salite repentine e lunghe e fredde discese che nella totale oscurità richiedono padronanza del mezzo e anticipo nella lettura della strada. Arrivati quasi alla fine della tappa un ambulanza intenta a soccorrere un partecipante ci fa incrementare l'attenzione e in breve guadagniamo la prova più temuta.

Il fiume Tejo che più a valle bagna Lisbona ci accoglie per la prova in kayak, l'oscurità è totale e il freddo viene reso più pungente dal forte vento che in mezzo al fiume alza onde quasi “marine”. Io e Marco procediamo spediti e stabilita la strategia iniziamo a zizzagare risalendo la corrente alla ricerca dei check point nascosti abilmente nelle piccole insenature del Parco Fluviale. Dopo due ore di pagaiata concitata e ben otto equipaggi superati riusciamo a raggiungere con poco più di un minuto di anticipo il traguardo volante: il mio orologio segna 1:57 e oramai allo stremo ci regaliamo qualche ora di riposo. Gli occhi si spengono lenti mentre la mente metabolizza la strada percorsa e ipotizza le tappe seguenti che dopo qualche ora ci vedono nuovamente in gara.


Questa volta si parte da Sintra, dotati di foto aerea, per una prova di orientamento di 5 km. L'obbiettivo è quello di accumulare 100 punti acquisendo i diversi cp segnati nella cartina ognuno con un punteggio differente. La prova è veloce e sfruttando la scia riusciamo a prendere il massimo del punteggio arrivando tra i primi alla prova di mtb. Si sale. Si scala alternando sterrato a sentierini in pietra sino a raggiungere il castello di Sintra e poi il monastero dei Cappuccini; qui lasciate le nostre fedeli Lee Cougan ci separiamo per ricongiungerci dopo un percorso in solitaria Mentre. Gabriela si cimenta in una prova di tiro con l'arco e Marco scivola su una lunga teleferica sopra il lago Mula; io, quale kamikaze del gruppo, subisco una infinita discesa con il trikke su sterrato! Con solo una caduta all'attivo riesco a portarmi sugli altri e con l'adrenalina in accumulo iniziamo l'undicesima e ultima tappa: 17 km di corsa per raggiungere il mare e il traguardo. Il fango insidia il primo tratto di percorso poi il tracciato diventa veloce e le gambe accusano la stanchezza. Sono sfinito quando l'oceano si apre davanti a noi, il passo si fa felpato e sospinto da un ignota energia interiore aumento il passo: si vola. Si vola verso il traguardo, verso i nostri limiti.

Siamo quinti! Un risultato insperato, guadagnato passo a passo con tenacia che proietta il Mediterranea Adventure Team al Top delle squadre Raid Adventure. La riuscita di questo appassionante avventura la si deve ad una impeccabile organizzazione dello staff portoghese capitanato dagli ospitali Alexandre e  Claudio al suporto degli sponsor Lee Cougan e Mediterranea Adventure e al team composto da Gabriela Monti, Marco Ponteri e Telemaco Murgia.

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